Ciao,
siamo Roberta e Umberto, genitori di due stupende ragazze: Giorgia, che ha 26 anni, e Michela, che ne ha 18.
Quando Giorgia è nata ci è stato detto che aveva la sindrome di Down. Da quel momento la nostra vita è cambiata, ed è cambiata di molto. Le terapie, l’intervento, le visite e tutto il resto: è stato impegnativo, ma fortunatamente abbiamo ricevuto da subito i consigli e il sostegno di genitori e terapisti che ci hanno aiutato. E così si è aperto un nuovo mondo, con loro abbiamo realizzato il sogno di una Fondazione dove noi potevamo essere semplici genitori e dove i nostri figli potevano essere seguiti, ognuno nella propria specificità.
Subito non è stato semplice, anzi, ma pian piano tutto è diventato normale quotidianità. In Fondazione Più di un Sogno Giorgia ha iniziato con le sedute di logopedia, poi con i percorsi di autonomia in appartamento e poi con le varie attività che le permettono di acquisire competenze lavorative.
Io, Roberta, ricordo il tempo della scuola, quando con Giorgia era difficile fare i compiti e dare un tempo per farli sia a lei che a me, accettando i limiti. Fortunatamente in Fondazione c’era chi ci supportava. È bastato un incontro con la nostra super psicologa che ci ha ascoltato e dato un semplice consiglio: fissare sull’orologio l’orario di fine dei compiti, così sia io che Giorgia avevamo un tempo entro il quale terminare per poter poi dedicarci al gioco.
Finita la scuola c’erano tante domande, ma sono continuati il confronto e il supporto di persone preparate e con una visione ampia. Così è iniziato il percorso di acquisizione delle competenze lavorative.
Giorgia esce al mattino e grazie agli autisti volontari arriva in pulmino al laboratorio di cucina Good Food, al laboratorio creativo o nell’orto. Torna a casa nel pomeriggio e ci racconta cosa ha preparato, cosa ha fatto, chi ha incontrato, ed è felice. E lo siamo pure noi.
Quattro giorni al mese Giorgia vive l’esperienza della residenza negli appartamenti di San Giovanni Lupatoto e questi giorni sono sempre attesi con ansia. Lì continua ad affinare le sue competenze: la pulizia personale e delle proprie cose, la spesa, gli spostamenti nel paese in autonomia. Non meno importante la gioia della convivenza con gli amici, senza dimenticare Andrea, il “moroso”… Un’altra enorme fonte di felicità.
Tutto questo è importante perché il percorso che sta facendo è specifico per lei, per le sue competenze e capacità.
Noi avevamo alcuni sogni per Giorgia, ma possiamo dire con convinzione che se ne sono realizzati molti di più. Certo, le difficoltà ci sono state e ci sono ancora, non lo possiamo negare, e abbiamo grandi preoccupazioni anche per il futuro.
Tuttavia, per noi è fondamentale che ci sia la nostra Fondazione, perché ci sentiamo più sereni. Possiamo sognare un futuro per Giorgia dove lei possa essere al sicuro, felice e realizzata come lo è ora e dove ci siano sempre persone che abbiano voglia di aiutarla, perché lei in cambio dà molto di più.
Roberta e Umberto Pagani
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